Gioachino da Fiore

In questa epoca dove si sente forte lo spirito millenaristico ovvero di "fine del mondo", vuoi per i messaggi della Madonna nelle apparizioni mensili a Medjugorie, voi per i moderni seguaci new age che taluni identificano nella profezia Maya (che non è una profezia ma un fine del computo del calendario) del 2012 come un punto di svolta, mi viene spontaneo volgermi al passato e a considerare il pensiero di illustri teologi millenaristici del medioevo.

Tra questi, Gioachino da Fiore (1130-1202), abate e teologo calabrese, elaborò il suo pensiero in un periodo della storia post anno mille, quando ci si rese conto che l'attesa imminente della seconda discesa del Messia e della conseguente resurrezione e giudizio finale doveva essere ricollocata nella storia.
Così fece Gioachino da Fiore nella sua Teologia della Storia, nelle "tre età della storia terrena" sostenendo che c'era il tempo in cui ha operato prevalentemente il Padre (in cui Dio si è rivelato nel Vecchio Testamento), poi il tempo in cui ha operato prevalentemente il Figlio (che ha ispirato il Nuovo Testamento), e infine il tempo odierno in cui opera prevalentemente lo Spirito Santo (che Gioachino fa iniziare dal 1260).
Più precisamente (fonte Wikipedia):
  • Età del Padre: corrispondente alle narrazioni dell'Antico Testamento, estesa nel tempo che va da Adamo ad Ozia, re di Giuda (784-746);
  • Età del Figlio: rappresentata dal Vangelo e compresa dall'avvento di Gesù, estesa nel tempo che va da Ozia fino al 1260;
  • Età dello Spirito Santo: estesa nel tempo che va dal 1260 fino alla fine del "millennio sabbatico", ovvero quel periodo in cui l'umanità attraverso una vita vissuta in un clima di purezza e libertà avrebbe goduto di una maggiore grazia.
Non stupisce che l'epoca in cui viviamo sia l'epoca dello Spirito Santo, come citato dai Vangeli, Gesù il Cristo dopo la resurrezione soffiò lo Spirito Santo sugli Apostoli in modo che potessero operare a suo nome e di nostro Padre:

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi". Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi". (Giovanni, 20, 19-23)

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