Esoterismo
"Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?»
Egli rispose:
«Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato (..) »"
Matteo 13,10
Ogni religione possiede una componente esoterica. Nel Cristianesimo, la prova è scritta nel Vangelo di Matteo (13,10-13) dove è Gesù stesso che afferma di parlare al popolo tramite parabole, mentre la conoscenza è riservata ai suoi dodici apostoli:
« Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono,
e pur udendo non odono e non comprendono »
Matteo 13,13
e pur udendo non odono e non comprendono »
Matteo 13,13
Sempre in ambito cristiano, la conoscenza esoterica ai giorni nostri è stata definita dallo studioso René Guenon come "esoterismo cristiano", che comprende la "tradizione primordiale" e si è trasmessa attraverso il linguaggio dei simboli.
Altra caratteristica peculiare dell'esoterismo, che la distingue dalle religioni "exoteriche", variamente diverse e apparentemente contrastanti, è che la componente esoterica di ogni religione tende ad assomigliarsi, proprio perché è il substrato di un'unica dottrina metafisica (non potrebbe essere altrimenti, è l'Uno, la sostanza che sottostà alla molteplicità delle forme).
Ritornando al disegno iniziale, l'exoterismo è la circonferenza, l'esoterismo è il cerchio interno nella sua interezza, che ha nel suo centro la convergenza di tutte le dottrine. Questo è importante da capire: quello che per molti religiosi sembra il tutto (l'exoterismo, i suoi rituali e i suoi dogmi), non è che il sottile strato che ricopre la parte interiore, che è la maggior parte, come fosse la crosta terrestre (dove viviamo, dove abbiamo esperienza diretta) per il pianeta Terra, come la nostra pelle per il corpo umano, come la buccia per il frutto.
L'etimologia dal greco è la seguente:
- esoterismo = esoterikos = interiore
- exoterismo (talvolta tradotto con essoterismo) = exoterikos = esteriore
Esoterismo vuol dire interiore. Exoterismo vuol dire esteriore. Nulla di più.
La prima volta che sappiamo vennero usati questi due termini è nell'Antica Grecia, da Andronico di Rodi (nato a Rodi nel 100 a.C. circa), nel commento ad Aristotele, nel quale suddivise le opere del grande filosofo in due categorie : opere essoteriche, destinate al pubblico , ed opere esoteriche, destinate alla scuola e all'insegnamento, quindi più profonde.
Inoltre, le lezioni di Aristotele consistevano in lezioni essoteriche, pubbliche e gratuite, e lezioni esoteriche, private e a pagamento.
Di conseguenza, l'accezione che comunemente oggigiorno viene attribuita al termine esoterico, ovvero una conoscenza segreta per pochi adepti o quantomeno misteriosa o stravagante, non ha nessun fondamento storico, se si eccettua che società più o meno segrete, come la Massoneria, trasmettono la divulgazione esoterica solo ai propri iniziati, in misura corrispondente ai vari gradi di iniziazione.
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