Giano, signore del tempo

Gennaio deriva da Janus, ovvero Giano. Antica divinità romano-italica, era così antico che era considerato il padre degli dei, così antico che in origine non era Giove (Iuppiter) il principale tra gli dei ma bensì Giano, Janus Pater, ed anche Divum Deus (dio degli dei). 
Il secondo re di Roma, Numa Pompilio decise di dedicare a Giano il primo mese dopo il solstizio d'inverno (21 dicembre), gennaio appunto. E con la riforma del calendario giuliano (promulgata da Giulio Cesare nel 46 A.C.) divenne il primo mese dell'anno.
Il nome Janus è di chiara origine indoeuropea, lo si ritrova anche nel sanscrito yana, che significa "via". Questo è concorde con quanto afferma Cicerone che la radice di Janus è il verbo ire, "andare".

Di quale via stiamo parlando ? Giano è da sempre raffigurato bicefalo (con due teste) o bifronte (Janus Bifrons). 
Tradizionalmente viene interpretato così : un volto guarda l'interno (di una casa, di un tempio, di una città) e l'altro volta guarda l'esterno (di una casa, tempio, città). Giano è quindi il guardiano di soglia, delle porte (ianuae, della propria casa, del tempio, della propria città), e dei passaggi (iani). La via è quella che la attraversa, la via di passaggio.

Esiste però un'altra raffigurazione più interessante.
I due volti non sono identici, entrambi maschili e barbuti. A volte è un giovane ragazzo e un uomo maturo, dove il volto più vecchio guarda il passato e il volto giovane il futuro (e in mezzo c'è il presente, che non si vede perchè è un attimo). 
In questo caso il simbolismo di Giano è signore del tempo. E siccome gli antichi concepivano soltanto il tempo ciclico, ciò si riconduce al ciclo delle stagioni, analogo al mito di Demetra e Proserpina, in Attica in epoca micenea.
Il concetto di passaggio in questo caso è legato al ciclo stagionale, e ai due punti cardine, il solstizio d'estate e quello d'inverno, ovvero dei due San Giovanni, il battista (24 giugno) e dell'evangelista (27 dicembre).

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