VII - Il Carro

Per comprendere il simbolismo dell'arcano VII, il Carro, occorre osservare che la forma del carro, cubica, è la stessa del trono dell'Imperatore (arcano IV).
La dominazione dell'Imperatore assiso sul trono, immobile, diventa un trono mobile, ovvero rappresenta la realizzazione, il portare a compimento un'azione, l'affermazione.

Inoltre il personaggio è lo stesso giovane biondo del Mago (arcano I) e dell'Innamorato (arcano VI) stando a significare la sintesi tra il principio pensante e volontà in potenza del Mago e il sentimento espresso dall'Innamorato.

Mente e pensiero (il Mago), volontà (l'Imperatore), sentimento (l'Innamorato) : in sintesi rappresenta l'Anima intellettuale, ovvero quanto di più nobile esiste nella personalità umana.



Come indica il globo alato sul carro, il trono è il trono mobile della spiritualità, identificato dai cabalisti col Carro di Davide, ovvero la Merkavah (in ebraico significa "carro, biga"), ovvero il carro nella visione del profeta Ezechiele, che è il Carro Trono di Dio con accanto gli angeli chiamati Chayyot (in ebraico significa "esseri viventi", "creature").
Altre denominazioni nella Cabala del carro sono : Carro Celeste, Trono Celeste, Trono di Gloria.
Il carro rappresenta quindi l'anelito della materia verso le alte vette dello spirito, ovvero della sublimazione della materia.

Ma sotto il globo alato, il simbolo fallico, il lingam degli indiani, stando a significare l'unione dei sessi, ovvero "il cielo non può agire sulla terra se non unendosi ad essa in un atto d'amore".
Ritornando all'analogia auriga del carro-anima, il trono è quindi il supporto per l'anima, ovvero il corpo astrale, supporto per il corpo fisico, ovvero il supporto invisibile a ciò che è visibile.


Dal punto di vista astronomico, il carro è il Carro di Davide, nome popolare per la costellazione dell'Orsa Maggiore, che ha non a caso, sette stelle principali.
La costellazione veniva chiamata dai romani Septem Triones, che in latino significa "i sette buoi da tiro", da cui deriva il nome di settentrione assegnato al nord, in quanto, essendo una costellazione circumpolare (ovvero che non tramonta mai sotto l'orizzonte), è visibile solo nell'emisfero boreale (a settentrione, appunto).
Curioso che il popolo dei Tuareg non vedevano un orso (che non potevano conoscere nel deserto) ma una cammella, ma ancora gli attribuivano analogo simbolismo.

Infine, ma non meno importante, le due sfingi (in altri mazzi vengono rappresentate da due cavalli) bianche e nere, rappresentano le energie e i bassi istinti, che se abbandonati a se stesse non farebbero altro che neutralizzarsi a vicenda in quanto antagoniste, spingerebbero in direzioni opposte.

Invece il giovane del Carro utilizza queste energie imbrigliandole e dominandole, in modo tale che, se la sfinge nera tira a sinistra con veemenza col rischio di far precipitare il carro nel baratro, la sfinge bianca tira con ugual forza a destra, in modo tale che la risultante del parallelogramma delle forze sia una forza che spinge in avanti con maggior vigore.

Infatti, l'arte di governare consiste in questo : la captazione delle opposte correnti, come nel mito di Ermes che, inserendo la sua verga tra due serpenti che stavano lottando, provoca la formazione del cadduceo.

Analogo è il concetto alchemico di Azoth, come descritto da Basilio Valentino, simboleggiato da un serpente che circonda il sole e la luna, e alle due estremità il leone (fissità) e l'aquila (volatilità), antagonisti ma così imbrigliati l'uno nell'altro sono entrambi domati.




Fonti :
 - Oswald Wirth, I Tarocchi, Ed.Mediterranee
 - Wikipedia, Merkavah
 - Wikipedia, Orsa Maggiore


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