L'innocenza del Matto (Māt)

Tarocchi Rider-Waite, il Matto
Abbiamo scritto a proposito dell'arcano del Matto due post, l'uno filologico, descritto in gran parte dallo studio di Oswald Wirth, il quale fa derivare l'interpretazione dell'arcano dal senso letterale del nome, così ben raffigurato da Giotto nella Cappella degli Scrovegni : La Stultitia ovvero La Stoltezza (leggi post).
D'altra parte, dal confronto con la moderna carta del Jolly-Joker, propendiamo per l'interpretazione del Giullare, non necessariamente stolto, ma anzi libero di esprimersi, giunge alla "pazzia sacra" che lo pone in contatto con la Trascendenza Divina (come la trance dei sciamani) (leggi post).

Un'altra interpretazione è quella di simbolo dell'innocenza, come nella carta dei tarocchi Rider-Waite, dove un giovane vestito con motivi floreali e dischi stellari, parte per un viaggio senza una meta prestabilita, impresa non priva di rischi, in quanto prossimo all'orlo di un baratro, ma  assistita dal suo fedele cane che lo avverte del pericolo (di cui non si accorge, infatti guarda in alto e non dove cammina) e propiziata dalla luce del sole splendente.
Tarocchi della Golden Dawn, il Matto
Un fiore bianco in mano, simbolo della purezza e una piuma in testa, simbolo della leggerezza dei pensieri (leggeri come una piuma: si ricordi l'affresco di Giotto della Stultitia).
Del resto, l'innocenza come qualità desiderabile come narra Gesù nel Vangelo di Matteo: "Se voi non cambiate e non diventate come fanciulli, non entrerete nel Regno dei Cieli".

Portato il simbolismo all'estremo, il fanciullo è in realtà un bambino nei tarocchi della Golden Dawn. Si osserva come l'innocenza del fanciullo conviva con la "bestia feroce", il lupo (ovviamente nel simbolismo, non nella realtà).

Dal punto di vista etimologico, la parola Matto, quando usata con la parola Scacco, deriva dal persiano "Māt", Morire (da cui discente l'arabo "mata", l'ebraico "muth" e successivamente lo spagnolo "matar"). Tanto è vero che, nel gioco degli scacchi, la partita termina quando avviene "scacco matto", che deriva dal persiano "Shāh Māt" (lo Shah, ancora qualche anno fa, era il re di Persia) che significa: "il re è morto".

Ecco che il cerchio si chiude: la via del percorso spirituale è sempre una morte seguita da una rinascita (la "seconda nascita" di cui si parla nel Vangelo di Giovanni). Il matto è morto a se stesso, ovvero ha abbandonato quello che era (ma che non era reale) per rinascere come un fanciullo, libero da schemi e da preconcetti.

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