Conosci te stesso (II)


"L’intimo dell'uomo solo da qualche tempo a questa parte ha un certo valore; ma il conosci te stesso dell'antica Grecia è ancora lontano migliaia di anni, benché l'auto-conoscenza sarebbe una cosa utilissima all'umanità.
(...) L'uomo trascura il suo intimo: la sua società non lo spinge ad una vita di meditazione, anzi lo distoglie da questa. Egli diviene sempre più superficiale, amante di ciò che si può seguire senza impegnare oltremodo l'intelletto, seguace della cronaca, dell’esteriore, di ciò che appare. L’intimo viene trascurato, con il risultato di una assenza di originalità di pensiero e di una completa ignoranza di se stessi; mentre l'intimo ha una grande importanza: solo coltivando la propria vita interiore l’uomo può impedire alla sua società di divenire un ingranaggio crudele e privo di qualsiasi sentimento.
(...) Per scrutare il proprio intimo occorrono serenità e coraggio, un raro tipo di coraggio. Infatti chi può liberamente ammettere di essere la causa dei propri errori, senza cercare per lo meno delle attenuanti ? Un essere anormale. Tutti coloro che sono andati oltre lo spirito della loro epoca, oltre le consuetudini sociali, sono stati considerati dai contemporanei dei pazzi.
(...) Ma per comprendere se stessi bastano: attenzione, buona volontà, sincerità. Dedichiamo un pò del nostro prezioso tempo, armati di queste qualità, a sollevare quel pudico velo con il quale ognuno nasconde il proprio intimo anche ai suoi stessi occhi."

Tratto dal libro "Per un mondo migliore", Cerchio Firenze 77, edizioni Mediterranee

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