Religiosità dell'Antica Roma : Lari, Penati, Mani
Lares - Museo Archeologico Nazionale di Napoli |
L'antica religiosità del popolo che si insediò alle rive del Tevere è stata semplice e complessa allo stesso tempo. Semplice perchè fondalmentalmente era una religiosità legata ai cicli agrari e al focolare di casa, quindi molto intimistica e poco appariscente rispetto alle grandi teogonie degli dei olimpici della vicina Grecia. Complessa perchè certamente fu influenzata da quella presistente dei vicini popoli del Lazio, dagli Etruschi e dalla civiltà greca.
Di base traspare una religiosità duplice : da una parte una componente molto antica, legata alle tradizioni ancestrali di tipo animistico, e quindi il culto degli antenati, e quindi i Lari, i Penati, e in generale i Mani; dall'altra una componente più recente legata all'agricoltura e ai culti della Grande Madre, Vesta, figlia di Saturno (Sator, il seminatore) e Opi (l'abbondanza).
I Lari (Lares) sono gli antenati venerati nella domus romana. Infatti, attraverso il latino lares (focolare, usato ancora oggi come sinonimo di casa), deriva dal'etrusco lar ovvero padre. Sono posti in una nicchia della casa chiamato Larario, vengono rappresentati da statuette chiamate Sigillium (da signum, segno, immagine) e onorati con incensi ed una fiamma accesa.
Tali statuette raffiguravano giovani che indossano una corta tunica ed alti calzari, talvolta gemelli, a ricordare la dualità sempre presente a Roma (si pensi al mito di Giano bifronte).
I Lari venivano scambiati durante il periodo dei Saturnalia, in particolare nell'ultimo giorno, il 23 dicembre, che prese il nome di Sigillaria. Curioso che anche il 25 dicembre a Natale ci si scambi i doni, forse che il dono che ci scambiamo è in realtà un Lares ?
I Penati sono gli antenati e spiriti protettori, deriva dal latino penas, ovvero "tutto quello di cui gli uomini si nutrono", quindi in origine proteggevano il cibo custodito in casa, e il loro posto era il Penitus, ovvero il luogo della casa dove si custodisce il cibo (oggi la cucina o la dispensa). In seguito divennero più genericamente i protettori della famiglia, sovrapponendosi quindi con la funzione dei Lari.
Ogni famiglia aveva i propri Penati che venivano trasmessi in eredità insieme ai beni patrimoniali. Ai Penati, che risiedevano nel Larario insieme ai Lari, si occupava il capofamiglia (pater familias) che puliva regolarmente l'edicola e ad ogni pasto veniva offerto loro del cibo : il sale, che purifica e conserva il cibo, e del farro, il primo cereale coltivato dai romani.
Quindi i Lari e i Penati, entrambi considerati come gli spiriti degli antenati, svolgeranno la funzione di protettori della famiglia e del focolare, in quanto i primi di derivazione etrusca e i secondi di origine autoctona.
Dei Mani ci sono pareri discondanti, sono considerati anime dei defunti, a volte buone e a volte cattive, il cui culto nacque dalla concezione dell'aldilà, composto da un paradiso (Campi Elisi) e da un luogo degli inferi (Tartaro) , quest'ultimo un luogo triste popolato da spiriti che vagano senza meta, e che quindi, se non celebrati in riti dai vivi, decidono di tornare sulla Terra a disturbarli.
Per questa ragione, ogni famiglia romana celebrava i parenti defunti in due periodi dell'anno, i Rosaria (festa mobile, che dipende dal periodo delle fioriture delle rose, di solito nel mese di maggio), dove venivano portate rose e viole alle tombe, e nei Parentalia (dal 18 al 21 febbraio) dove si svolgeva un banchetto, chiamato Refrigerium, vicino al luogo di sepoltura.
Scrive Sant'Agostino da Ippona, nella Città di Dio :
« [Apuleio] afferma inoltre che anche l'anima umana è un demone e che gli uomini divengono Lari se hanno fatto del bene, fantasmi o spettri se hanno fatto del male e che sono considerati dèi Mani se è incerta la loro qualificazione. »
Fonti :
- Lari, Wikipedia
- Penati, Wikipedia
- Mani, Wikipedia
- Culto dei Penati, RomanoImpero.com
- Culto degli dei Mani, RomanoImpero.com
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