La Salamandra


Curioso destino quello della Salamandra, animale anfibio, quindi amante dell’acqua e dei posti umidi, assunto a simbolo dell’elemento fuoco.
L’attribuzione salamandra-fuoco fu fatta nel Medioevo; fu osservato che, ogni volta che divampava un incendio nel bosco, le salamandre, che dimoravano nel fresco e umido sottobosco, fuggendo dalle fiamme davano l’impressione che scaturissero da esse, quasi fossero state loro le artefici dell’incendio.

Invece nell’antichità, Plinio il Vecchio ben descrive l’attitudine della salamandra per l’acqua, scrivendo giustamente, nella sua Storia Naturale (libro X cap. LXXXVI), che “è tanto fredda che al suo contatto il fuoco si estingue non diversamente dall'effetto prodotto dal ghiaccio
Paracelso, medico e alchimista del Cinquecento, sostenne che le salamandre vivevano dentro il cratere dell’Etna e i rumori frequenti del vulcano fossero opera dei lavori delle salamandre che svolgevano al suo interno.

Nei trattati di alchimia, sempre ricchi di immagini cariche di simbolismo, quando è disegnata la salamandra si vuole intendere il processo di calcinazione, che consiste nel portare la sostanza ad alte temperature per liberare la parte volatile (ad esempio, SO2 dai solfiti, il CO2 dai carbonati, acqua e ancora anidride carbonica dalle sostanze organiche) chiamata flogisto, mentre ciò che resta sono le “calci” (ovvero la sostanza ossidata).

Nell’Ottocento, Rudolf Steiner, fondatore della antroposofia, sostenne che le Salamandre, al pari dei Gnomi, Ondine ed Elfi, facevano parte degli “spiriti elementari”, ma si differenziano essendo i più simili all’uomo, in quanto dotati, oltre che dei tre corpi base (corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale) anche di una prima formazione del corpo egoico, ovvero dell’io (come appunto possiede completo l’essere umano).

Con l’avvento del Cristianesimo, e quindi con la conseguente re-interpretazione dei simboli pagani, la salamandra, data la sua capacità di passare indenne tra le fiamme, ed essendo le fiamme per i cristiani il simbolo della passione e delle tentazioni terrene (si dice che una passione forte “ti accende”, è un fuoco che brucia dentro), diventa simbolo di purità e castità (il passare indenne tra le fiamme della passione e tentazioni terrene).

Inoltre, sempre in ambito cristiano, la salamandra diventa il simbolo stesso del Cristo, come annuncia Lui stesso nel Vangelo di S. Luca (12,49) :  « Sono venuto a portare il fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso! »

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