La Trasfigurazione

Uno dei passi più misteriosi dei tre vangeli sinottici (dal greco syn, "insieme", e opsis, "visione") ovvero quelli simili nella narrazione, ovvero i Vangeli di Matteo, Marco e Luca (Giovanni fa storia a parte), è la trasfigurazione del Cristo.

Gesù prende con se da parte tre apostoli, Pietro, Giacomo e Giovanni e li porta in cima ad un monte dove avviene un fatto straordinario : si mostra "vestito di luce" ovvero il suo corpo diventa più luminoso del Sole stesso, e accanto a lui appaiono Elia e Mosè.

La prima interpretazione, utilitaristica e dottrinale, fa pensare che il cristianesimo, per affermarsi in un ambiente ebraico, avesse bisogno di dimostrare una continuità con la tradizione, quindi Gesù, col corpo di Gloria, è la continuazione di Elia (il rappresentante dei profeti ebraici) e di Mosè (il rappresentante dei patriarchi ebraici).
Essendo poi in compagnia di Elia, colui che non è morto come Mosè, ma è stato portato in Cielo corpo ed anima, afferma la credenza squisitamente ebraica (e in generale delle popolazioni semitiche) che corpo ed anima fossero inscindibili ai fini dell'immortalità (molto diversa dalla concezione greco-orientale di anima immortale e corpo fisico abbandonato alla sua morte).

Quindi è solo propaganda cristiana ? Si e no, secondo il mio parere.

Mi fa pensare ad un collegamento con i sette gradi di iniziazione del sufismo, la corrente mistica nel mondo islamico, dove l'iniziato per ascendere a Dio deve passare attraverso sette passaggi, ciascuno rappresentato da un personaggio biblico, ovvero, in ordine crescente : Adamo (corpo fisico), Noè (senso vitale), Abramo (cuore), Mosè (sovra conscio), Davide (lo spirito), Gesù (l'ispirazione divina) e il profeta Maometto (il sigillo).
Perché il ritorno a Dio è scandito dai patriarchi e profeti ? E' chiaro che Adamo fu il primo ad essere allontanato dalla Sua presenza, e da allora il genere umano (in questo caso la stirpe ebraico-islamica) ha cercato di rimediare, facendo il percorso inverso, dal punto più basso della caduta (Adamo) al punto superiore, quello di Gesù (o Maometto) dove veniamo di nuovo indicati come figli di Dio.
I personaggi biblici quindi non sono scelti a caso, ma sono precisi punti di passaggio temporali : secondo la Genesi, passano dieci generazioni da Adamo a Noè, e ancora altre dieci generazioni da Noè a Abramo.

Tornando al monte della Trasfigurazione, ci sono sei personaggi, due coppie da tre - Pietro Giacomo Giovanni e Mosè Elia Gesù. Si noti che i tre apostoli sono chiamati da Gesù dopo sei giorni.

Ecco quindi una corrispondenza tra sufismo e trasfigurazione nel cristianesimo:

Pietro - Adamo
Giacomo - Noè
Giovanni - Abramo
Mosè - Mosè
Davide - Elia
Gesù - Gesù

Anche San Bonaventura parla di sei gradi di elevazione:
"sei i tre gradi principali dell'ascesa, in corrispondenza ai sei giorni durante i quali Dio creò il mondo e nel settimo si riposò; e così l'uomo, il microcosmo, attraverso i sei gradi delle illuminazioni progressive, viene condotto in maniera ordinata alla quiete della contemplazione. – A questa ascesa alludevano i sei gradini per i quali si saliva al trono di Salomone [cf. 1Re 10, 19]; sei ali avevano i Serafini che vide Isaia [cf. Is 6, 2]; dopo sei giorni Dio chiamò Mosé dalla caligine [Es 24, 16], e Cristo dopo sei giorni , come attesta Matteo, condusse i discepoli sul monte, ove si trasfigurò davanti ai loro occhi [Mt 17, 1]."
(da Itinerarium mentis in Deum, cap. I)

E' chiaro che sei o sette è irrilevante perché sei sono i gradini importanti del passaggio (dal primo al secondo, dal secondo al terzo, dal terzo al quarto, dal quarto al quinto, dal quinto al sesto e dal sesto al settimo - sei in tutto), al settimo gradino si è "arrivati" , non c'è più ascesa in quanto siamo già nel punto più alto.
E quindi corretto concludere che nella trasfigurazione, Gesù ci mostra il percorso di ascesa a Dio (la salita al monte) che tutti gli esseri umani sono chiamati, prima o poi a compiere, e Gesù è l'ultimo stadio perché si rivela nella sua vera natura : una immensa luce spirituale ovvero Gloria di Dio.

C'è una corrispondenza sorprendente con la fisiologia sottile dei corpi secondo l'induismo. Gesù trasfigurando ci mostra il Corpo di Gloria ovvero il corpo spirituale, il corpo sottile più elevato prima dell'unione (o se volete identificazione) con Dio, preceduto in ordine crescente da:

1) Corpo fisico - Adamo e Pietro.

Così come Adam, che significa "uomo", presenta la stessa radice della parola ebraica adamà, "terra", Pietro significa pietra, facente parte del mondo inanimato minerale. Quindi sia Pietro che Adamo sono entrambi aspetti del mondo fisico o mondo minerale (terra, pietra).

2) Doppio-eterico o corpo vitale - Noè e Giacomo.

Noè, in ebraico Noah (il "consolatore"), nato dieci generazioni dopo Adamo, è un agricoltore (lavora la terra), mette in salvo tutti gli animali prima dello sterminio della razza umana divenuta iniqua, per poi diventare il progenitore (come Adamo) di una nuova umanità.

Giacomo il maggiore (fratello di Giovanni) , dopo la morte di Gesù predicò in Spagna senza molto successo salvo tornarvici da morto ed essere sepolto in Galizia, dove adesso c'è la più grande meta di pellegrinaggio dopo Roma e Gerusalemme, ovvero la via di Santiago (ovvero sant Yago, san Giacomo) di Compostella, il "campo di stelle", ovvero "la via lattea", dove tutte le anime dei morti dopo il trapasso, vanno a occidente (e la Galizia lo è per l'Europa, del resto l'occidente è tradizionalmente il luogo dei morti perché è dove tramonta il sole) bussano ed entrano per un ultimo saluto al santo prima del loro viaggio.
L'evangelista Giacomo ha aperto una via di passaggio delle anime che si pentono (o si purificano) prima di salire al Cielo. Inoltre Giacomo apparendo in sogno a Carlo Magno (analogo al sogno di Costantino) lo sprona a ristabilire il rapporto interrotto da Oriente a Occidente (a causa dell'invasione dei Mori in Spagna), unificare il mondo cristiano restaurando sulla terra quella strada che è tracciata nel cielo (la via delle stelle, la via lattea).
Altro indizio : la via di Compostella è chiamata anche la Scala di San Giacomo di Galizia.

3) Corpo astrale (i sentimenti e quindi il cuore) - Abramo e Giovanni.

Il nome Abram, poi cambiato da Dio in Abraham, deriva da Ab che è il padre (si pensi ad abba). Fu chiamato da Dio ad abbandonare la sua terra ("E il Signore disse ad Abramo: vai, vattene [lech lecha] dalla tua terra, dalla tua patria, dalla casa di tuo padre") ovvero Ur in Mesopotamia (o forse la Siria settentrionale, secondo le più recenti indagini, che è più ovvio in quanto era a rischio siccità, niente a che vedere con l'opulenta Mesopotamia) e a stabilirsi nella terra di Canaan (la Palestina). Con lui la moglie Sara e il nipote Lot.
Alexandre Saint-Yves d'Alveydre propone questa interessante assonanza del nome con quello di Brahman affermando che: “Abraham è, come Brahmâ, il Patriarca dei Limbi e del Nirvana... I Brahmi dicono "estinguersi in Brahmâ", così come gli Ebrei dicono "addormentarsi nel seno di Abramo", vale a dire ritornare nei Limbi.”
Sara era sterile e avanti negli anni, quindi Abram ritenne opportuno accettare il suggerimento di Sara di avere un figlio con la schiava egiziana Agar, che chiamò Ismaele. Ma Dio apparve nuovamente ad Abramo tredici anni più tardi, confermando che Sara gli avrebbe dato un figlio legittimo nonostante l'età avanzata, e cambiò il nome da Abram in Avrahàm, adattato in lingua italiana come "Abramo" e quello di sua moglie Sarai in Sara.
Quindi Abramo ebbe Isacco dalla moglie Sara e Ismaele dalla schiava Agar (che verranno allontanati nel deserto).
L'islam considera Abramo antenato del popolo arabo, attraverso Ismaele. L'ebraismo, il cristianesimo, l'islam e la Fede Bahai vengono anche dette religioni abramitiche, con riferimento alla loro dichiarata discendenza comune da Abramo.
Quindi come Adamo, il primo uomo, Noè, il primo uomo "rigenerato", anche Abramo è un nuovo prototipo di uomo, antenato di tutti gli ebrei, cristiani e mussulmani.

Giovanni, "il discepolo che Gesù amava", morto in tarda età ad Efeso (il discepolo di Gesù che visse più a lungo e anche l'unico senza martirio), rappresentato simbolicamente dall'aquila, l'animale dalla vista acuta che, secondo la leggenda, poteva guardare direttamente il sole senza restare accecato. Quindi è colui che contempla la verità del Cristo (accecante come la luce del Sole) essendo il discepolo prediletto, colui da cui nasce la tradizione cristiana esoterica ovvero delle verità tramandate da Gesù solo a pochi discepoli o ad uno solamente.
Fratello di Giacomo il maggiore, lo stesso Gesù chiamerà i due fratelli Boanèrghes (in aramaico), che significa «figli del tuono». Nell'isola di Patmo, in Grecia, l'anziano Giovanni ebbe la visione dell'Apocalisse.
Per la vicinanza a Gesù, per le sue visioni (l'Apocalisse) Giovanni rappresenta il primo iniziato cristiano. Il processo di iniziazione è spesso correlato a una simultanea morte e rinascita poiché oltre che un inizio comprende anche la fine dell'esistenza su un livello e l'ascensione al livello successivo.

4) Corpo mentale inferiore (della forma) e superiore (delle intuizioni, non forma) - Mosè 

Mosè, il più grande profeta mai esistito, la guida del popolo ebraico secondo il libro dell'Esodo (e uno dei profeti dell'Islam la cui rivelazione originale, tuttavia, andò perduta), colui che ricevette le Tavole della Legge (i "dieci comandamenti") sul monte Sinai ma che dopo 40 anni di attraversata del deserto non poté entrare nella "Terra Promessa", perché morì come punizione per non avere santificato Dio nell'occasione del miracolo dell'acqua fatta uscire dalla roccia.
Secondo gli ebrei, il nome Mosè significherebbe "salvato dalle acque" a ricordo del suo miracoloso ritrovamento nel Nilo da parte della figlia del faraone, tuttavia la maggioranza degli studiosi preferisce credere che il nome derivi dalla radice egizia Moses, che significa "figlio di" o "generato da" come possiamo ad esempio vedere negli egiziani Thutmosis (figlio di Thot) o Ramses (figlio di Ra).
Sigmund Freud affermò che il dio di Mosè, ovvero Adonai, ha assonanze con Aton, il nuovo e unico dio solare imposto dal faraone Akhenaton ovvero Amenofi IV in opposizione alla millenaria tradizione egizia politeista, e quindi Mosè era un sacerdote egiziano della prima religione monoteista della storia che scelse di emigrare dall'Egitto per professare liberamente la sua fede.
Esistono tante analogie simboliche che collegano la vita di Mosè al Cristo (il massacro degli innocenti del Faraone e di Erode, il passaggio del mar Rosso e il battesimo, la manna e l'eucarestia, il bastone con il serpente e la croce di Cristo - talvolta Cristo è rappresentato dal serpente, non è sempre negativo).
Nonostante ciò, Mosè è mortale mentre Cristo è risorto, si trova quindi ad un livello di passaggio o grado di iniziazione verso il divino inferiore a quello di Gesù (e anche di Elia, asceso in Cielo senza morte, destino che solo a Maria e a nessun altro fu concesso - e fu chiamata assunzione).

5) Corpo causale - Davide e Elia

Elia significa "il mio Dio è Yahweh", infatti Elia non è morto, è assunto in Cielo in corpo e spirito proprio come il corpo causale che è il primo corpo che non si dissolve dopo la morte.

6) Corpo spirituale - Gesù, 

per arrivare infine alla Scintilla Divina, che i mussulmani identificano col profeta Maometto perché è per loro il loro massimo grado, per noi è semplicemente Dio.


Fonti :
 - jerrahi.it, la via mistica al sufismo
 - disf.org, I gradi della ascesa verso Dio attraverso le sue orme impresse nell’universo
 - Monastero di Bose, Il significato della Trasfigurazione nel mondo contemporaneo
 - Wikipedia, Trasfigurazione di Gesù
 - toscanaoggi.it, San Giacomo di Compostela e il mito della Via Lattea

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