II - La Papessa

La Papessa rappresenta Iside, sacerdotessa del mistero, dea della notte profonda.
In una mano tiene il libro dei segreti, nell'altra due chiavi, una d'oro e l'altra d'argento, ovvero il Sole e la Luna, ragione e immaginazione,  che servono per interpreterlo. Di quali segreti si trattano ? Sono i segreti delle cose nascoste, esoteriche.

La papessa è seduta in cattedra. La materia di insegnamento della Papessa è la divinazione (nel senso di vedere le cose nascoste). Davanti a lei abbiamo le apparenze sensibili, dietro c'è il discernimento della realtà.
Attenzione che sul velo alle spalle della papessa, che separa il visibile dall'invisibile, si formano delle immagini prodotte dal pensiero (le "immagini viventi del pensiero"), illuminate dalla luce astrale, che tuttavia sono solo miraggi, da superare, dietro c'è la vera realtà.
Ecco perchè in tutti gli insegnamenti spirituali si insegna a superare il livello astrale (che è ancora illusorio) e a salire nei piani più alti dello spirito.
Capiamo tuttavia che i fenomeni sensibili possono essere rivelatrici di quelli invisibili (o ne sono un involucro, una sovrastruttura), e quando il velo viene tolto, ci mostra l'illusiorietà del mondo materiale e la realtà del mondo immateriale.

Antonello Da Messina
Annunziata
Il velo alle spalle della Papessa è il "velo di Iside" ovvero il "velo di Maya", raffigurato splendidamente nell'arte dal siciliano Antonello da Messina nell'Annunziata (Palermo, Palazzo Abatellis); notate l'analogia con la Papessa: lo sguardo che guarda davanti e non al libro, sempre aperto.
L'equivalente iconografico della Madonna è appunto Iside, che, come la Vergine, viene spesso raffigurata nell'atto dell'allattamento (Iside di Horus, la Vergine del Gesù Bambino).

Di conseguenza, la papessa rappresenta l'intuizione, l'immaginazione, la conoscenza delle materie occulte (ovvero nascoste) e lo studio, tutte qualità che le derivano dall'aspetto lunare (i cui simboli sono la mezzaluna in cima al copricapo, la chiave d'argento, il vestito azzurro e la colonna alla sua sinistra, azzurra).

Un'altra caratteristica della Papessa è la purezza, che ben si addice ad una sacerdotessa (come spesso viene chiamata) o ad una maestra spirituale. In tema d'amore ciò potrebbe significare freddezza nel rapporto o frigidità femminile, è tuttavia la compagna ideale per una coppia che ricerca l'unione spirituale delle anime.

Suoi attributi sono anche la saggezza (1) e la pazienza, che sono in comune con l'arcano IX, l'Eremita, quindi consiglia un atteggiamento di attesa, come la gestazione di un progetto (che richiede di restare segreto, almeno inizialmente), ovvero di isolamento, di solitudine volontaria, ascoltando la propria interiorità e i messaggi dell'inconscio.

Una forte simbologia massonica si legge in questa carta : le colonne rossa ed azzurra che sorreggono il velo potrebbero essere le colonne Joakim e Boaz, quelle all'ingresso del tempio di Salomone. Inoltre la pavimentazione a scacchi bianco e nero, simbolo della dualità, dell'eterna lotta tra bene e male (ripreso dal simbolo yin-yang sul libro), è quasi sempre il pavimento scelto per svolgere i riti di iniziazione massonici.


Per una esauriente trattazione sul tema del pavimento a scacchi si legga il post : Il Pavimento Massonico - Neovitruvian's Blog

Un discorso a parte, rivelatore del significato profondo della Papessa, è l'identificazione con Iside ovvero una delle tante rappresentazioni della Dea Madre dell'antichità, come ben scrive Apuleio:

"(..) io la madre della natura, la signora di tutti gli elementi, l'origine e il principio di tutte le età, la più grande di tutte le divinità, la regina dei morti, là prima dei celesti, colei che in sé riassume l'immagine di tutti gli dei e di tutte le dee, che col suo cenno governa le altezze luminose del cielo, i salubri venti del mare, i desolati silenzi dell'oltretomba, la cui potenza, unica, tutto il mondo onora sotto varie forme, con diversi riti e differenti nomi.
Per questo i Frigi, i primi abitatori della terra, mi chiamano Pessinunzia, Madre degli dei, gli Autoctoni Attici Minerva Cecropia, i Ciprioti circondati dal mare Venere Pafia, i Cretesi arcieri famosi Diana Dittinna, i Siculi trilingui Proserpina Stigia, gli antichi abitatori di Eleusi Gerere Attica, altri Giunone, altri Bellona, altri Ecate, altri ancora Ramnusia, ma i due popoli degli Etiopi, che il dio sole illumina coi suoi raggi quando sorge e quando tramonta e gli Egizi, così grandi per la loro antica sapienza, venerandomi con quelle cerimonie che a me si addicono, mi chiamano con il mio vero nome, Iside regina.
"
(Apuleio, L'asino d'oro - capitolo XI )

Note:
(1) Nella Cabala, il numero 2 è la sephira Chokhmah, ovvero la saggezza

Fonti:
- Oswald Wirth, I Tarocchi, Ed. Mediterranee
- Wikipedia, Tempio di Salomone
- Wikipedia, Massoneria
- Iside, il Cerchio della Luna
- Apuleio, L'asino d'oro

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