VIII - La Giustizia

Se immaginiamo i Tarocchi suddivisi in 3 settenari, notiamo che l'ottavo arcano, la Giustizia, è l'inizio del secondo settenario.
Se i Tarocchi quindi rappresentano una via iniziatica, il primo settenario (che inizia con I, il Mago), il secondo settenario (che inizia con VIII, la Giustizia) e il terzo settenario (che inizia con XV, il diavolo) corrispondono rispettivamente allo spirito, l'anima, e il corpo.
E se il primo arcano di ogni settenario è la causa generatrice, allora abbiamo la seguente corrispondenza:

- Lo spirito, procede dall'arcano I, l'Uno, la Causa Prima
- L'anima procede dall'arcano VIII, l'Ordine (contrapposto al caos, ovvero il nulla)
- Il corpo procede dall'arcano XV, il Principe di questo Mondo, a cui dobbiamo unicamente il corpo materiale.


L'arcano della Giustizia rappresenta l'equilibrio.
Due sono gli strumenti in mano alla Giustizia, la spada e la bilancia.
La spada della fatalità, tagliente e implacabile, ristabilisce l'equilibrio perchè nessuna violazione resta impunita (legge del karma). Non è vendetta ma la giusta punizione o sanzione (perchè fatto seconda giustizia).
La bilancia è lo strumento di riparazione degli errori commessi. Essa viene mossa dalle nostra energie (le forze vitali) : pensieri, sentimenti, desideri e azioni determinano un accumulo (da una parte o dall'altro piatto della bilancia) che avranno conseguenze, ecco perchè è necessario che sia un equilibrio, forze attive devono essere equilibrate da forze passive rigeneratrici, al lavoro occorre il riposo, e forze troppo eccitanti portano a squilibrio se non compensate, lo stesso se c'è troppa inattività.

E' anche la Pesa dei Destini, a ciascuno la giusta dose di piaceri e dolori, nella misura della propria capacità (perchè nessuno può comprendere il piacere se non conosce il dolore).
Proprio sotto quest'ultimo aspetto mi ricorda il mito di Er, raccontato nel libro X di La Repubblica da Platone, che vi invito a leggere per intero (qui), dove la pesa dei destini è il destino che aspetta tutte le anime dopo la morte, quello di vedere metaforicamente la propria bilancia, capire dove pende, e, prima di incarnarsi nella prossima vita, scegliere un modello di vita complementare. Ad esempio, l'anima di Ulisse trapassato sceglie come prossima esistenza sulla Terra, una vita da personaggio anonimo che non ha intenzione di viaggiare.

Fonti:
-  Oswald Wirth, I Tarocchi, Ed. Mediterranee
- Wikipedia, Mito di Er


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