XVII - Le Stelle


E' la carta che forse più di ogni altra da la speranza del ricongiungimento a Dio, e allo stesso tempo, la consapevolezza che non siamo soli ma esseri superiori (le stelle) vegliano su di noi, le nostre guide che ci accompagnano nel nostro compito terreno.
Così il Sole, lasciando il posto alla notte, ci permette di ammirare la meraviglia delle stelle del firmamento.
Quindi la donna che versa l'acqua nello stagno rappresenta la vita terrena, l'incarnazione di una dea, Venere, Ishtar, oppure la Grande Madre, il desiderio di prendere corpo.
E dato che, insieme alla vita terrena, abbiamo il nostro compito terreno, che come la dea è bella e seducente, come la vita dove le seduzioni ci inducono a incarnarci per gustare le gioie della vita terrena, affrontando al contempo le prove che lei ci impone.
Dal punto di vista astronomico, il pianeta Venere è l'oggetto naturale più luminoso nel cielo notturno, a parte la Luna (infatti nell'arcano XVII è ben riconoscibile nella più grande delle otto stelle), e raggiunge la sua massima brillantezza due volte al giorno : poco prima dell'alba come Venere Lucifero (la Stella del Mattino) e poco dopo il tramonto come Venere Vespero (la Stella della Sera).
E altra coincidenza, Venere viene classificato come "pianeta terrestre", ovvero un mondo simile alla Terra in quanto dotato della stessa massa e della stessa dimensione (ecco un'altra conferma del fatto che rappresenta la vita terrena). Non solo, anche la geologia interna indica che è un pianeta giovane, dotato come la Terra di un nucleo, mantello, crosta e quindi modellato da fenomeni vulcanici, e forse come poteva essere stato una volta il pianeta Terra.

Cultura
Nome del pianeta
Stella del mattino
Stella della sera
 Sumeri  
Inanna
 Babilonesi   
Ishtar
Egizi
Hathor
Tioumoutiri
Ouaiti
Greci
Aφροδίτη, Afrodite
Φωσφόρος, Phosphoros
Ἓσπερος, Hesperos
Romani
Venus
Lucifero
Vespero


Secondo la mitologia mesopotamica, sumera e poi babilonese, la dea Inanna/Ishtar era sia la dea dell'amore che della guerra, altro indizio di dualità, che viene poi risolto dai razionali greci e latini, separando la dea dell'amore (Afrodite/Venere) dal dio della guerra (Ares/Marte), ma unendoli nel matrimonio.
E' quindi chiaro che Venere abbia un duplice aspetto: spiega ciò che Wirth definisce Venere guerriera al mattino e languida alla sera. All'alba risveglia i dormienti strappandoli al proprio torpore invitandoli alla rivolta luciferina contro i dogmi regnanti e al tramonto è rasserenante, lo invita al riposo tranquillo, alle effusioni della tenerezza e alla meditazione serena.

Fonti :
- Oswald Wirth, I Tarocchi, Ed.Mediterranee
- Wikipedia, Venere (astronomia)


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